L’inclusione al lavoro delle persone diversamente abili e delle persone con disagio psichico è un tema sempre più importante all’interno delle organizzazioni aziendali. Lo dimostra la grande e sentita partecipazione che ha registrato lo scorso 20 febbraio il convegno “Inclusione al lavoro: la forza della diversità nel mondo professionale”, promosso da Insieme per il lavoro e l'Agenzia Regionale per il Lavoro, con Confindustria Emilia Area Centro, Progetto Itaca, Associazione Ipsilon, Fondazione Marco Biagi. Oltre 150 le persone del pubblico all’Auditorium Biagi, nella sede bolognese di Confindustria Emilia Area Centro, dove è stato organizzato l’incontro.
“L’inclusione lavorativa è un tema cruciale per assicurare a ogni persona una vita dignitosa e partecipata […], il lavoro è una parte essenziale della realizzazione personale” ha ricordato Tiziana Ferrari, Direttore generale di Confindustria Emilia Area Centro, durante i saluti istituzionali. Il focus dell’incontro è stato in particolare sul disagio mentale, una condizione che riguarda una fetta sempre più ampia di popolazione e che può avere una forte declinazione anche all'intero delle imprese. A questo proposito è intervenuto Alberto Siracusano, professore all’Università di Tor Vergata e Coordinatore del Tavolo tecnico ministeriale per la Salute mentale, che ha ricordato che oggi una persona su sette soffre di una forma di disagio psichico.
Sergio Lo Giudice, Capo di Gabinetto di Città metropolitana e Comune di Bologna e delegato al lavoro, ha portato l’attenzione sulle politiche attive sul territorio metropolitano e su Insieme per il lavoro: “Un progetto che per la sua caratteristica di essere al confine tra pubblico e privato – ha ricordato – riesce ad avere una grande agilità e flessibilità di intervento che gli consentono di accompagnare al lavoro con efficacia anche le persone che hanno delle fragilità”. “L’obiettivo – ha sottolineato – è sempre non lasciare indietro nessuno”.
Da qui è nata l’idea di dedicare una sessione pomeridiana di confronto con le imprese del territorio sull’inclusione, e anche della relazione complessa tra salute mentale e lavoro, che per un numero sempre maggiore di imprese è al centro delle strategie aziendali. A condurre i lavori è stata Nicoletta Grosso, Responsabile Unimpiego, Confindustria Emilia.
A entrare nel vivo del tema è stata poi una prima riflessione su “Salute mentale e lavoro: una prospettiva europea” a cura del professor Angelo Fioritti, presidente dell’Associazione Ipsilon, già Direttore del Dipartimento di Salute mentale dell’Ausl di Bologna, e profondo conoscitore delle tematiche del lavoro di persone con disabilità mentali.
“Il lavoro fa bene?”, si è chiesto Fioritti, spiegando che abbiamo a che fare con un Giano bifronte: “Il lavoro può valorizzare quanto penalizzare il lavoratore, può essere ricchezza e alienazione”: E poi: “Le statistiche dicono che la disoccupazione è un rischio per la salute quando non è una scelta”, ha aggiunto Fioritti sottolineando quanto “è importante che nelle politiche per il lavoro si mantenga il focus sulle possibilità di accesso al lavoro per ogni cittadino […], l’incontro di oggi è un ottimo esempio di come a problemi globali possano essere date risposte locali”.
La metodologia Ips, studiata e applicata dall’associazione Ipsilon e importata all’interno di Insieme per il lavoro, si è dimostrata efficace anche fuori dall’ambito della salute mentale. “Lavoriamo molto bene con Insieme per il lavoro – ha detto a questo proposito Fioritti – perché abbiamo filosofie sovrapponibili”.
Paolo Iannini, Direttore dell’Agenzia regionale per il lavoro, è intervenuto su “Collocamento mirato e azioni in essere oggi” dichiarando che “Sono 56.000 le persone attualmente iscritte al collocamento mirato” e illustrando le politiche del territorio per accompagnare al lavoro le persone con disabilità, uno dei cardini del mandato della nuova Amministrazione regionale.
La discussione è poi approdata a “Le Fondazioni d’impresa propulsori di innovazione sociale” a cura di Simona Torre, Presidente della Fondazione Accenture, che ha parlato delle Fondazioni d’impresa come agenti di cambiamento e del loro ruolo di laboratori di innovazione sociale, in cui sperimentare strumenti organizzativi a beneficio del benessere della persona.
Antonella Dolcetta, Presidente del Progetto Itaca Bologna, ha illustrato “Il modello Job Station. Terzo Settore: alleanza con le imprese per crescere insieme”. Si tratta di “un programma di inserimento in smart working assistito da tutor – ha spiegato Dolcetta -, grazie alle Jos Stations le persone con storie di disagio psichico possono lavorare al meglio grazie proprio al supporto di tutor esperti in ambito psicologico in costante contatto con le aziende di riferimento”. La Presidente di Itaca Bologna ha sottolineato “la centralità dell’inclusione nelle politiche aziendali” e “l’importanza delle reti di soggetti per un obiettivo comune”.
A seguire, è intervenuto Ambrogio Dionigi, Responsabile del Servizio politiche per il lavoro, Città metropolitana e Comune di Bologna, che ha raccontato “L’esperienza di Insieme per il lavoro con il mondo delle imprese”. In particolare, Dionigi si è soffermato sull’integrazione del modello Ips all’interno di Insieme per il lavoro: “ Abbiamo proposto il programma Individual Placement ad Support a una fascia di persone con vulnerabilità che non sono necessariamente delle fragilità legate alla salute mentale”. Dionigi ha ricordato che nel 2024, anno di piena occupazione, si sono rivolte a Insieme per il lavoro 2.400 persone in cerca di lavoro, “sintomo – ha detto – di un bisogno ancora forte di essere accompagnati al lavoro”. Ragione per cui “Le politiche attive per il lavoro devono aiutare a creare più senso dal lavoro che affluenza economica dal lavoro – ha concluso -, le persone restano infatti escluse dal mercato del lavoro per situazioni contingenti perché sovente le agenzie deputate non si occupano del senso che ha per loro il lavoro ma solo della loro occupabilità”.
A chiusura del convegno sono state infine riportate le esperienze delle imprese che stanno lavorando sul tema dell’inclusione lavorativa con l’intervento di best practice nazionali e la promozione di alcuni importanti strumenti presenti sul territorio. Interessanti le testimonianze di “Lavazza Job Station: lo smartworking per l’inclusione lavorativa. Il modello Lavazza” a cura di Gianmarco Fissore, Disability Manager Lavazza Group, ma anche quelle di “Alstom Ferroviaria Spa”, con intervento di Lara Borgo, Talent Manager Italy, Alstom, e di “Alfasigma Spa Bologna” con Valentina De Muzio, Europe Labor relations Directon and Italy country HR lead, Alfasigma.