Mettere al centro le persone: filo rosso tra Insieme per il lavoro e il Centro Astalli

L'associazione nata nel 2020 per rispondere ai bisogni emergenti dei rifugiati e dei richiedenti asilo collabora con il nostro progetto per l'inserimento lavorativo dei suoi beneficiari. Il coordinatore Bottin: "Servizio efficace perché calibrato sulla persona"

 

Fiducia, collaborazione, rete: gli ingredienti più preziosi del processo di accompagnamento al lavoro non hanno immediatamente a che fare con… il lavoro. Piuttosto coinvolgono le relazioni tra le persone e il desiderio di generare un impatto positivo sulla comunità. Lo dimostrano le tante collaborazioni che Insieme per il lavoro stringe con innovative realtà del territorio metropolitano.

Una di queste coinvolge il Centro Astalli di Bologna, nato a giugno 2020, su iniziativa di un gruppo di volontari vicini ai gesuiti e impegnati da tempo in esperienze di aiuto ai migranti. Con il supporto della Rete territoriale del Centro Astalli, della Diocesi di Bologna e con la collaborazione di altre realtà del Terzo settore operanti sul territorio, l’Associazione, che ha uno sportello in via Guerrazzi, dà il via alle sue prime attività ufficiali nel 2021. Tra gli obiettivi, quello di poter rispondere ai bisogni emergenti dei rifugiati e dei richiedenti asilo presenti in città, attraverso servizi volti alla loro accoglienza e integrazione.

L’unione fa la forza e dal dialogo con Insieme per il lavoro hanno trovato una occupazione alcuni beneficiari dei due progetti. “È un servizio molto calibrato sulla persona, lavoriamo su numeri piccoli e questo funziona”. Lo dice Gabriele Bottin, 33 anni, che si è occupato per oltre un anno dello sportello lavoro all’interno del Centro Astalli. Gabriele, che ha un master in Progettazione europea e diverse esperienze in ambito sociale, è approdato all’Astalli proprio tramite Insieme per il lavoro, quando si è resa necessaria l’individuazione di una figura professionale che coordinasse lo Sportello del Centro dedicato ai servizi per il lavoro. “Obiettivo iniziale del progetto – racconta Bottin – era l’inserimento lavorativo per 30 persone”. Risultato raggiunto nel corso del tempo con l’attenzione ai singoli beneficiari ed evitando il sovraccarico di lavoro che ne avrebbe compromesso la fondamentale relazione umana creata nel tempo.

Gabriele analizza i bandi, stende progetti, accoglie i beneficiari e li segue nel percorso di autonomia anche iscrivendoli a Insieme per il lavoro, fa rendicontazione e networking.

Tra gli inserimenti lavorativi nati dalla collaborazione di Insieme per il lavoro e il Centro Astalli c’è quello di Ba Diara, il ragazzo di origine maliana che ha da poco ottenuto un avviamento lavorativo alla pescheria La Crevette di piazza Aldrovandi (abbiamo raccontato la sua storia QUI).

“Quello di Ba è un caso curioso – sottolinea Gabriele -: avevo trovato una possibilità di collaborazione con la pescheria e avevo segnalato alcuni beneficiari adatti per quel lavoro che poi, però, non si sono più resi disponibili. Ba si è presentato autonomamente qui in Astalli ed è poi stato preso in carico da Insieme per il lavoro. Il senso delle collaborazioni è tutto qui: nella possibilità di allargare la rete quando necessario”.

Cosa pensa della sinergia con Insieme per il lavoro? “Mi è piaciuta la collaborazione peer to peer che è venuta a crearsi – riflette Bottin -, è stata efficiente e ha rappresentato una stimolante opportunità di crescita”.

 

In foto: Gabriele Bottin allo Sportello lavoro del Centro Astalli in via Guerrazzi