Occupazione femminile: la metà degli inserimenti 2021 è donna

Nel 2021 sono stati 270 gli inserimenti lavorativi al femminile di Insieme per il lavoro, principalmente nel settore del commercio, dell'assistenza alla persona e dei servizi di pulizia, incluse 10 assunzioni a tempo indeterminato

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La metà degli inserimenti lavorativi di Insieme per il lavoro è donna. Anno nuovo, tempo di nuovi bilanci. Insieme per il lavoro analizza a fondo i dati emersi alla fine del 2021. E’ l’anno con il maggior numero di contratti stipulati: oltre 500 tra nuove assunzioni e rinnovi di impiego, di cui ben 270 firmati da lavoratrici, principalmente nel settore del commercio, dell’assistenza alla persona e dei servizi di pulizia, incluse 10 assunzioni a tempo indeterminato. Gli inserimenti lavorativi di Insieme per il lavoro sono stati quindi praticamente paritari tra donne e uomini, un dato positivo decisamente in controtendenza con la media nazionale che ha visto invece un crollo preoccupante della nuova occupazione femminile (solo un terzo rispetto a quella maschile).

Attualmente in Italia meno di una donna su due lavora: le statistiche di genere sono impietose e immutate da anni. Si aggiunga che dal 2020, primo anno di pandemia, anche la ripresa occupazionale è stata più disomogenea che mai, lasciando ancora una volta il nostro Paese in coda all’Europa per quanto riguarda il lavoro femminile.

Non va infatti dimenticato che la pandemia associata al rallentamento economico che ha mandato in sofferenza le imprese ha contribuito lo scorso anno a lasciare a casa un gran numero di lavoratrici di tutte le età, sulla Penisola come nel nostro territorio metropolitano. Anche Insieme per il lavoro si è trovato a rispondere all’esigenza di reimpiego di molte persone non più giovanissime.

Alla luce di questo scenario, i 270 inserimenti lavorativi femminili di Insieme per il lavoro ci sembrano un dato prezioso.

Riguardano sia i nuovi contratti sia i rinnovi, stipulati a un totale di 154 donne che si sono rivolte al servizio promosso da Comune, Città metropolitana e Arcidiocesi. Del totale, 175 sono contratti a tempo determinato (il 64%), cui si aggiungono 57 stage, 13 tirocini,10 contratti a tempo indeterminato, 8 lavoratrici in proprio e 7 impiegate in lavori a chiamata.

La fascia d’età con il maggior numero di contratti (83) stipulati nel 2021 è stata quella tra i 40 e i 49 anni. A cui sono seguite (con 69 inserimenti) le donne tra i 50 e i 59 anni. Sei inserimenti hanno inoltre riguardato donne dai 60 anni in su. Sessanta sono state le nuove occupazioni femminili tra i 30 e i 39 anni, mentre 52 nuovi contratti sono stati firmati da donne tra i 20 e i 29 anni.

Il 71% degli inserimenti (193) ha riguardato donne italiane. Il 5% le lavoratrici originarie del Marocco, mentre il 3% è di donne provenienti dalla Romania. Seguono altre nazionalità, come il Perù, la Costa d’Avorio, il Bangladesh e la Tunisia.

Analizzando i settori con il maggior numero di impieghi, abbiamo al primo posto i servizi di pulizia con 49 contratti, segue l’assistenza alla persona con 48 assunzioni per operatrici socio-sanitarie (oss). Il mondo del commercio vede 26 nuovi impieghi per addette alla cassa e all’allestimento della grande distribuzione, 19 per commesse e assistenti alla vendita e 7 per addette al banco alimentari in diversi supermercati. Tredici sono stati, fra gli altri, i contratti nel settore del turismo (accoglienza in aeroporto o stazione), 9 quelli per impiegate generiche, 8 posti da segretaria/front office, 7 come promoter e 6 per addette al confezionamento.

 Al raggiungimento dei buoni risultati ottenuti in corso d’anno ha contribuito la call lanciata da Insieme per il lavoro nella scorsa primavera e dedicata proprio all’inserimento nel mondo del lavoro di donne disoccupate o a rischio conclamato di esclusione. Questa azione, finanziata nell’ambito delle attività previste attraverso il fondo di un milione di euro riconosciuto dal Comune di Bologna, ha visto la partecipazione di dieci realtà profit e non profit, e si è conclusa con il finanziamento di tre progetti, per un totale di 40mila euro ciascuno, le cui attività di ricerca, collocamento e formazione hanno coinvolto un totale di 80 donne. I soggetti che hanno portato avanti la sperimentazione sono il Consorzio Tecla, Ifoa e la Fondazione Aldini Valeriani. Il successo dell’iniziativa si sposa con gli obiettivi che Insieme per il lavoro ha deciso di portare avanti anche nel 2022 e che riguardano, tra le altre cose, anche la lotta attraverso azioni concrete al divario di genere nel mondo del lavoro.