Più opportunità, più competenze, più servizi. Per essere più vicini ai giovani nella ricerca o nella creazione di lavoro. Ma non un lavoro qualsiasi: un lavoro di qualità, non precario e con la giusta retribuzione.
La Regione Emilia-Romagna, in accordo con tutti i firmatari del Patto per il Lavoro – parti sociali, enti locali, università e associazioni del No profit – decide di mettere a disposizione 260 milioni di euro a favore dell’occupazione giovanile, destinati a misure condivise secondo la logica inaugurata proprio col Patto per il Lavoro nel 2015: la concertazione alla base di un nuovo modello di coesione sociale e sviluppo sostenibile.
Per questo nasce Giovani Più, un Patto dedicato ai giovani per rendere comune una strategia che abbia come obiettivo quello di garantire più opportunità e creare buona occupazione per ragazze e ragazzi, sottoscritto dalla Regione, presente il presidente Stefano Bonaccini, coi firmatari il Patto per il Lavoro: Province, Comuni capoluogo, sindacati, associazioni di imprese e di professionisti, terzo settore, atenei, Ufficio scolastico regionale, ABI, Unioncamere. Una intesa che ha anche uno spazio web dedicato dove sono disponibili tutte le informazioni e le possibilità messe in campo.
E va proprio in questa direzione l’esperienza di Insieme per il Lavoro: dopo un anno di attività è diventato punto di riferimento per il sistema delle imprese del territorio bolognese, in particolare di grandi dimensioni. Il piano di lavoro 2018 prevede per l’anno in corso un focus sui giovani, da progettare e realizzare in integrazione con la Regione e i firmatari di questo documento, anche con l’obiettivo di diffonderne a livello regionale il modello di intervento.
Sviluppo della cultura tecnico-scientifica
L’Intesa generale quadro Regione-Città metropolitana (ai sensi dell’art. 5 L.r. n. 13/2015) del 13 gennaio 2016 definisce per la Città Metropolitana un ruolo di facilitatore e acceleratore di progettualità e di innovazione per lo sviluppo economico regionale. In attuazione di tale intesa Regione e Città metropolitana di Bologna intendono collaborare con alcune finalità prioritarie. Tra queste la promozione dell'istruzione tecnica e professionale (nella scuola secondaria di secondo grado e nella Rete Politecnica), anche attraverso la realizzazione del Festival della Cultura tecnica, cartellone di eventi collocato nell’autunno di ogni anno, e l’impegno ad operare per una diffusione di tale iniziativa, giunta ormai alla quinta edizione, a livello regionale. Collaborazione e impegno saranno garantiti anche per superare il gap di genere in ambito tecnico e scientifico, promuovendo l’accesso delle ragazze ai percorsi di studio e alle opportunità formative ed occupazionali in ambito STEAM (Science, Technology, Engineering, Arts, Maths).
Attrattività e rientro dei giovani che lavorano all’estero
Il Comune e la Città Metropolitana di Bologna, con riferimento al Piano Strategico Metropolitano 2.0 che assume il tema dell’attrattività di competenze giovani e il mantenimento delle stesse sul nostro territorio quale obiettivo prioritario, candida il territorio bolognese ad una specifica sperimentazione per l'inserimento di giovani anche di ritorno dall'estero verso l'area metropolitana. Sperimentando anche per il target giovani il metodo acquisito attraverso Insieme per il Lavoro nella costruzione delle relazioni con le imprese, il Comune di Bologna intende, in particolare, avviare una sperimentazione del progetto WoW - "WoW. Women on Works" rivolto a donne under 35 residenti nel Comune di Bologna che si trovino in una condizione di disoccupazione ai sensi del D.Lgs. n. 150/2015, senza essere iscritte a percorsi di istruzione o formazione professionale e senza avere in corso di svolgimento altri interventi di politiche attive sul lavoro.
Giovani agricoltori
Da segnalare in questo settore anche l’impegno di Insieme per il Lavoro che ha costituito un tavolo dedicato all’agricoltura con la finalità di promuovere il lavoro dei giovani nelle aziende agricole del territorio e supportare la nascita di progetti di agricoltura sociale.
Nuove forme di lavoro e “gig economy”
A partire dall’esperienza avviata dal Comune di Bologna - che si è impegnato ad adottare e promuovere la “Carta dei Diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano” di concerto con lavoratori, organizzazioni sindacali e piattaforme digitali – eserciteremo le competenze la Regione ha su questa materia, sempre più complessa, per combattere abusi e riportare le singole persone al centro dei processo di sviluppo, rivolgendoci a tutti quei lavoratori della “gig economy” privi di qualsiasi forma di tutela e di attenzione pubblica. Non solo riders, dunque, per sottolineare che in Emilia-Romagna si fa impresa in modo responsabile e sostenibile e che il massimo dell'innovazione deve coniugarsi con la qualità e il rispetto delle tutele e del lavoro delle persone.