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Firmato il Protocollo per l'autonomia lavorativa delle donne vittime di violenza

L'importante accordo che ha al centro Insieme per il lavoro è stato siglato in occasione delle celebrazioni per l'8 marzo 2024 e risponde a quanto indicato nelle azioni previste dal Piano per l'Uguaglianza della Città metropolitana

otto marzo
 

Insieme per il lavoro sosterrà le donne che hanno subito violenza in un percorso individuale di autonomia professionale e indipendenza economica. È il cuore dell’importante Protocollo firmato  in occasione della Giornata Internazionale della Donna 2024 che ha riunito, il 6 marzo scorso, a Palazzo Malvezzi le istituzioni, le associazioni imprenditoriali, le organizzazioni sindacali e i centri antiviolenza.

Il Protocollo è promosso da Insieme per il lavoro con Comune, Città metropolitana, Arcidiocesi di Bologna e Regione Emilia-Romagna, e risponde a quanto indicato nelle azioni previste dal Piano per l’Uguaglianza della Città metropolitana di Bologna. Alla firma erano presenti il sindaco Matteo Lepore, l'assessore regionale Vincenzo Colla, la vicesindaca del Comune di Bologna Emily Clancy, il capo di Gabinetto metropolitano e delegato al Lavoro Sergio Lo Giudice, la responsabile del Piano per l'Uguaglianza Simona Lembi e, per Insieme per il lavoro, Giovanni Cherubini, di Fondazione San Petronio Onlus - Arcidiocesi di Bologna. QUI il video.

In particolare, Insieme per il lavoro e i centri per l’impiego dell’Agenzia regionale per il lavoro, in collaborazione con le Associazioni firmatarie, si rendono disponibili a prendere in carico le donne segnalate dai Centri antiviolenza – con modalità segnalate a protezione delle beneficiarie – proponendo loro un percorso individualizzato che porti all’autonomia professionale. Tra le azioni previste, l’orientamento, il rifacimento del CV e la formazione professionalizzante gratuita, di base e specifica, mirata all’inserimento lavorativo in una delle aziende del Board di Insieme per il lavoro.

Insieme per il lavoro, in un’ottica di personalizzazione del percorso, individuerà per ogni beneficiaria una operatrice di riferimento. Il progetto si impegna inoltre a sensibilizzare le imprese del Board, anche tramite accordi one-to-one, al fine di implementare nel tempo i contenuti del Protocollo.

Le azioni previste da questo importante accordo sono corali: il centro per l’impiego competente, per esempio, mette a disposizione l’accesso al programma comunitario GOL. I Centri antiviolenza, da parte loro, segnaleranno ai servizi per il lavoro le donne prese in carico per l’inserimento lavorativo. Si impegnano a promuovere percorsi formativi rivolti agli operatori dei servizi per il lavoro pubblici e privati, finalizzati a facilitare il riconoscimento di situazioni di violenza sulle donne che si rivolgono ai servizi. Centri antiviolenza e sindacati si impegnano, tra le altre cose, a promuovere percorsi formativi rivolti alle aziende per sensibilizzare il riconoscimento di segnali di molestie e violenze sui luoghi di lavoro oltre a formazioni periodiche per i lavoratori per prevenire e contrastare la violenza di genere. Formazione anche nelle scuole e all’università, con l’aiuto di esperti, per sensibilizzare le nuove generazioni (futuri lavoratori e lavoratrici), al riconoscimento di segnali di molestie e violenze sui luoghi di lavori, nei contesti universitari e scolastici.

Le associazioni di categoria diffonderanno principi e valori del protocollo alle imprese del territorio. La Regione Emilia-Romagna concorre alla sperimentazione e si impegna a diffondere gli esiti dell’implementazione del Protocollo e le buone pratiche sull’intero territorio regionale. E così farà anche la Città metropolitana di Bologna, nell’ambito del Servizio promozione politiche e servizi per il lavoro e per l'economia sociale dell’Ufficio comune Sviluppo economico, imprese, occupazione.
Il Tavolo tecnico di Insieme per il lavoro, allargato ai firmatari del Protocollo, sarà il luogo in cui implementare, monitorare e condividere le modalità operative di attuazione del Protocollo.

“Mettere questo Protocollo sulle gambe di Insieme per il lavoro dà sicurezza sul fatto che si possa partire presto, si possa fare bene e si possa mettere a disposizione degli strumenti che già funzionano – sono le parole del Sindaco metropolitano Matteo Lepore alla firma del documento -. Stiamo mettendo a disposizione il metodo “Insieme per il lavoro” che in questi anni, con grande sforzo e creatività, ha offerto percorsi a persone che erano in condizione di fragilità o che erano uscite dal processo lavorativo e avevano bisogno di ritrovare fiducia. Sulla fiducia e sul legame con le imprese si è lavorato tanto: Insieme per il lavoro è riuscito a costruire una rete molto ampia di imprese che si sono rese disponibili perché credono nel progetto”.

Per Simona Lembi, responsabile del Piano per l’Uguaglianza, il Protocollo appena firmato “prevede azioni molto concrete: in accordo con le imprese, trovare posti di lavoro per costruire percorsi dopo la violenza subita; con Insieme per il lavoro e i Centri antiviolenza costruire dei percorsi di affiancamento; con le parti sociali, promuovere nei luoghi di lavoro formazione antiviolenza e antimobbing”.  

Giovanni Cherubini, referente di Insieme per il lavoro per l’Arcidiocesi di Bologna, ha messo l’accento sull’importanza del Protocollo nel percorso di Insieme per il lavoro. E ha aggiunto: “Nell’accompagnamento al lavoro, la persona va sempre considerata nella sua interezza, non solo per le sue competenze professionali. Questo è un punto centrale dell’attività di Insieme per il lavoro. L’altro punto è il fondamentale rapporto con le imprese – la collaborazione ne conta oggi oltre 250 –. Queste due caratteristiche danno la possibilità alle persone di non sentirsi mai sole. Credo dunque si possa lavorare bene partendo già da buoni risultati”.

Le celebrazioni della Giornata dedicata alle donne, in Città metropolitana, è proseguita nel pomeriggio del 6 marzo con il seminario “La grande disuguaglianza: il lavoro”, per riflettere e fare il punto sulle misure per favorire l'uguaglianza nel mondo del lavoro. In mostra, sei abiti e sei racconti, di violenza economica in primo luogo, per  immaginare nuovi, migliori, scenari. Nelle sale di Palazzo Malvezzi sono stati esposti i capi ideati dallo stilista Mario Costantino Triolo, nell’ambito del nuovo progetto di MCT Collezioni, realizzato, in collaborazione con il Piano per l’Uguaglianza, per sensibilizzare alla violenza contro le donne e mettere in evidenza quanto questa sia ancora presente e attuale. A ogni capo è abbinata una testimonianza, sei capi per sei storie di donne e di lavoro: mancato, impari, diseguale. A seguire, c’è stata una tavola rotonda con esperte ed esperti, parti sociali ed economiche, sindacati, sulle priorità per favorire la crescita dell’occupazione più svantaggiata e per diminuire le differenze nel mercato del lavoro. Le conclusioni della tavola rotonda sono state affidate a Insieme per il lavoro che ha sottolineato l’importanza di avere da oggi, con il Protocollo per l’autonomia lavorativa delle donne, uno strumento in più sul territorio per contrastare la violenza di genere, un’alleanza sul territorio che si nutre di dialogo costante e di buone pratiche.

 

08/03/2024

 
 
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Data ultimo aggiornamento: 14-03-2024