È stato pubblicato sulle pagine del numero 371 della rivista Animazione Sociale un lungo e approfondito articolo sul senso del lavoro, realizzato da Insieme per il lavoro e dalla Associazione IPSilon. Siamo estremamente felici di essere all'interno dell'importante mensile dedicato a chi opera nel sociale. Il numero di luglio accoglie infatti il contributo dal titolo “Davvero esistono gli inoccupabili?” a cura dei nostri Ambrogio Dionigi, coordinatore di Insieme per il lavoro, ed Eugenio Marcotullio. L'articolo è scritto a otto mani con il professor Angelo Fioritti e Fabio Albano: un testo che, a seguito di un lungo lavoro di analisi e confronto, illustra due esperienze di supporto all’impiego come politica attiva del lavoro e pratica di welfare generativo.
Il mercato del lavoro negli ultimi vent’anni ha conosciuto trasformazioni molto profonde che hanno portato a inedite modifiche dei rapporti di lavoro: la progressiva flessibilità si è sposata con la precarizzazione e con la riduzione meccanismi protettivi per il lavoratore, è aumentata la vulnerabilità in alcune fasce della popolazione e in momenti di crisi sociale (per esempio durante la pandemia) di pari passo a una crescente digitalizzazione (e relativo aumento di complessità di molte posizioni lavorative) oltre a una organizzazione del lavoro dettata da algoritmi che esasperano la produttività, in particolare nel settore della logistica.
Le categorie di persone a rischio di esclusione dal mercato del lavoro sono aumentate, anche dinanzi a una maggiore opportunità di impiego. Da oltre un decennio si parla infatti di dualizzazione del mercato del lavoro per identificare la spaccatura tra categorie di lavoratori protette da contratti collettivi a tempo indeterminato e lavori a basso valore aggiunto, caratterizzati da precarietà, impoverimento e rischio di esclusione temporanea o permanente dall’impiego.
Sulla base di queste premesse si snoda l’articolo pubblicato sulla rivista degli operatori sociali - acquistabile in edicola o su animazionesociale.it - che vuole fare luce sulle attuali dinamiche del mercato del lavoro e su una crisi delle concezioni tradizionali dimostrata per esempio dal fatto che le misure di sostegno sociale finora messe in campo non hanno apportato sostanziali miglioramenti. In questo contesto si verificano fenomeni come le dimissioni di massa che raccontano di una forte insoddisfazione da parte di alcuni lavoratori. Da questa e altre esperienze ha iniziato a diffondersi, in Europa anzitutto e nel nostro Paese successivamente, l’idea che le agenzie pubbliche e private per il lavoro potrebbero fornire un aiuto più personalizzato e guidato dalle aspirazioni delle persone, anche quelle per le quali è più difficile mediare un inserimento lavorativo.
Preziose in tal senso sono le esperienze di Insieme per il lavoro e del programma Ips (Individual Placement and Support) che forniscono un “supporto all’impiego” e non si limitano a produrre un matching tra domanda e offerta, accompagnando invece la persona nel proprio cammino nel mondo del lavoro guardando a competenze, aspirazioni e opportunità. Insieme per il Lavoro si rivolge alla popolazione disoccupata della Città metropolitana di Bologna, mentre il programma IPS nasce all’interno dei servizi di salute mentale per estendersi anche all’ambito delle dipendenze, della disabilità e dei giovanissimi con transizioni problematiche all’età adulta, dimostrando in breve tempo di essere efficace per diverse popolazioni fragili.
L’esigenza di raccontare in parallelo queste due esperienze di supporto all’impiego con l’articolo di Dionigi, Fioritti, Marcotullio e Albano su un magazine di settore, nasce anche da una collaborazione stretta tra Insieme per il lavoro e Ips che risale al 2019. Insieme per il lavoro trova proprio nel metodo IPS una risposta alla necessità di adottare nuovi strumenti utili a tracciare percorsi individuali per l'autonomia lavorativa, e attiva così due professionisti IPS. L’incontro ha una solida base comune: il focus sulla persona e sulla sua storia individuale. Non si eroga dunque un servizio standardizzato ma si costruiscono relazioni di fiducia, in cui i possibili strumenti di supporto per il raggiungimento degli obiettivi professionali sono una conseguenza eventuale offerta dal servizio alla luce delle preferenze espresse dal candidato.
Alla luce di ottimi risultati raggiunti (226 inserimenti lavorativi mediati per 94 persone prese in carico) la collaborazione tra Insieme per il lavoro e IPS è diventata sempre più stretta. Lo scorso mese di marzo sotto la guida dell’associazione IPSilon le operatrici e gli operatori di Insieme per il lavoro hanno seguito un corso di formazione ad hoc con l’obiettivo di estendere, anche in via sperimentale, il metodo IPS a un numero maggiore di candidati che si rivolgono al servizio per essere accompagnate nella ricerca di un’occupazione. Durante il corso, della durata di 17 ore, si è parlato di lavoro che cambia, di come si inserisce l’IPS nel contesto degli inserimenti lavorativi, degli otto principi che caratterizzano questo metodo (lavoro competitivo, sostegno integrato con il trattamento del disturbo mentale, zero exclusion, partire dalle preferenze del cliente, consulenza sulle opportunità economiche, rapida ricerca del lavoro, lavoro sistematico di sviluppo professionale e sostegno a tempo illimitato) e di tanto altro ancora.
Prosegue dunque operativamente l’opera di ibridazione tra Insieme per il lavoro e IPS tenendo fede a due aspetti: supportare le persone a trovare lavoro il più possibile in autonomia e sostenerle nella scelta di un impiego soddisfacente rispetto ai bisogni espressi. Per abbonarsi ad Animazione sociale e leggere l’articolo: animazionesociale.it
In foto, un particolare della copertina di Animazione Sociale di luglio 2024
23/07/2024