“Insieme per il lavoro è un progetto che crea valore per tutta la comunità, perché una comunità inclusiva è una comunità migliore”. Nella splendida Villa Guastavillani che il 6 luglio scorso ha aperto le porte all’Evento Imprese 2023 di insieme per il lavoro, le parole di Max Bergami, che fa gli onori di casa e apre il convegno, risuonano forti e chiare. “Insieme per il lavoro può rappresentare un modello – ha detto a margine il professore, dean della Bologna Business School – che genera esso stesso coesione e la coesione rinforza la comunità”.
Davanti a una platea composta dai rappresentanti di oltre cinquanta imprese, si è parlato di lavoro e identità, comunità che cambiano e flessibilità per adattarsi ai mutamenti in un momento di grandi trasformazioni nel mercato occupazionale. L’occasione è stata preziosa anche per presentare ufficialmente la nuova identità visiva di Insieme per il lavoro e il nuovo claim “Datori di fiducia” che racchiude in breve il modo di operare e l’obiettivo del progetto: tutti i partner della rete non sono semplici "datori di lavoro" ma soggetti che, scommettendo sulle persone e sulle loro possibilità, offrono loro la forza di cominciare un nuovo percorso.
L’introduzione degli ospiti della serata è stata affidata ad Agnese Pini, Direttrice di Qn, La Nazione, il Giorno e il Resto del Carlino, che ha moderato gli interventi di Giovanna Trombetti, Direttrice dell’Area sviluppo economico e sviluppo sociale - Ufficio comune Sviluppo economico, imprese, occupazione della Città metropolitana e del Comune di Bologna; Giuseppina Gualtieri, presidente di Tper S.p.A.; Francesco Malaguti, Presidente di Camst Group; Manuel Terzi, founder di Caffè Terzi. Hanno concluso la conferenza Vincenzo Colla, Assessore regionale al Lavoro, Matteo Lepore, sindaco metropolitano di Bologna; e il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna. È seguito un momento di networking nel giardino della villa, sede della BBS.
“Insieme per il lavoro ha il merito di essere un progetto fluido e quindi di avere la capacità di adattarsi molto bene ai mutamenti – ha detto Giovanna Trombetti, della Città metropolitana di Bologna -. Per questo abbiamo fatto una scelta organizzativa: abbiamo ricostruito la filiera interna di tutti i soggetti che all’interno della Città metropolitana si occupano di inserimento lavorativo e abbiamo costituito un Ufficio Unico”.
Un ufficio unico per i servizi di inserimento lavorativo che va a operare in un momento piuttosto particolare per il mercato occupazionale dove molte imprese hanno previsto assunzioni, ma i lavoratori non si trovano. “Che succede? – ha chiesto ai relatori Agnese Pini -. Un tempo le aziende erano un po’ come delle famiglie, si riesce ancora a comunicare quel senso di appartenenza?”.
Per Giuseppina Gualtieri, di Tper: “In passato, nel mondo dei trasporti, il senso di appartenenza all’azienda era considerato con orgoglio dai dipendenti. Ora le cose sono cambiate e quella dimensione va recuperata. Tper ha bisogno di personale, le nostre selezioni sono costantemente aperte – sottolinea la presidente dell’azienda di trasporto pubblico emiliano-romagnola –. Da qui è nata la collaborazione con Insieme per il lavoro, una scommessa che sta dando ottimi risultati e un esempio di incrocio domanda-offerta che serve per avere lavoro qualificato”.
A maggio è infatti partito il corso per 25 beneficiari di Insieme per il lavoro che una volta acquisita, in modo totalmente gratuito, la patente D e la certificazione Cqc, potranno andare a lavorare in Tper.
“Insieme per il lavoro è un progetto bellissimo ed efficace – ha detto con entusiasmo Francesco Malaguti di Camst condividendo la propria esperienza -: abbiamo stabilizzato due persone all’inizio della collaborazione con il progetto, ma dopo la pandemia tutto è cambiato e questo numero è cresciuto arrivando a 20 persone”. Uno dei punti di forza di Insieme per il lavoro? Per Malaguti: “Colmare il gap tra chi è sempre al passo grazie ai social network e a Internet e chi non ha alcuna dimestichezza con la tecnologia e per questo non riesce a trovare lavoro in autonomia”.
Per Manuel Terzi, oltre al senso di appartenenza all’azienda va recuperato anche “un certo senso del dovere” ha detto il fondatore di Caffè Terzi che tempo fa, prima dell’avvio della collaborazione con Insieme per il lavoro, aveva lanciato un appello sulla stampa locale per trovare personale dopo tante ricerche andate a vuoto. “Attraverso Insieme per il lavoro abbiamo inserito un ragazzo e siamo estremamente felici di come siano andate le cose”.
Dopo il dialogo tra gli ospiti, sono arrivate le conclusioni delle autorità. Il sindaco metropolitano Matteo Lepore ha ringraziato lo staff di Insieme per il lavoro per quanto fatto in questi sei anni di attività del progetto e ha ribadito che “Insieme per il lavoro è un esempio molto innovativo di progettualità”, soprattutto in un periodo in cui Bologna, più che mai “ha una dinamicità demografica che vive delle disuguaglianze del resto del Paese, siamo ancora un ascensore sociale per molte persone che arrivano da altre regioni cercando qui quello che non trovano nel loro territorio. Per questo – è l’appello di Lepore - c’è bisogno di maggiore coesione sociale, l’investimento della risorsa pubblica non basta, e ognuno deve fare la sua parte”.
L’assessore regionale al Lavoro Colla ha posto l’accento sul fatto che Insieme per il lavoro “non è più una start up, ma un progetto maturo. Per accompagnare al lavoro le persone, soprattutto le più fragili, bisogna offrire loro formazione, restituirgli autostima, seguirle nel percorso e andare direttamente nelle imprese a parlare con chi si occupa di selezione del personale. Questa è l’idea strategica dell’Emilia-Romagna e il modo di operare di Insieme per il lavoro”.
Ha concluso l’incontro il Cardinale Zuppi: “Il segreto di Insieme per il lavoro è la continuità – ha detto l’Arcivescovo di Bologna – e il fatto che si concentri sui risultati concreti. Siamo grati a tutte le persone, le realtà imprenditoriali, le istituzioni che hanno contribuito e continuano a contribuire a questo progetto che intende aiutare i più fragili e lo fa dando fiducia, che non è assistenzialismo”. Zuppi ha citato anche alcuni esempi di sostegno e ha sottolineato che “per permettere di rigenerare e riportare nel mondo del lavoro le persone non basta un supporto economico ma occorre anche, a volte soprattutto, la formazione”.
Nella foto di copertina: da sinistra, l'assessore Colla, il sindaco Lepore, la direttrice del Qn Pini, il Cardinale Zuppi;
in alto: Camilla Sforzani ed Enzi Malvetta dello staff di Insieme per il lavoro