Record inserimenti per Insieme per il lavoro: sono 2000 i contratti mediati dal 2017

Si riduce a due mesi e mezzo il tempo di attesa tra il primo colloquio e l'inserimento in azienda. Fondamentale il ruolo della formazione finanziata: 267 i pacchetti erogati nel 2022

FOTO DI CORREDO
 

Duemila inserimenti lavorativi dall’inizio del progetto: Insieme per il lavoro inaugura le attività del 2023 battendo un record atteso. Dalla metà del 2017, quando è stato firmato il primo protocollo di Insieme per il lavoro, sono stati mediati 2.000 inserimenti lavorativi per un totale di circa 900 persone. La media è stata quindi di circa due contratti ricevuti da ognuno dei beneficiari inseriti nelle aziende del territorio. Il programma permanente di Città metropolitana, Comune di Bologna, Arcidiocesi e Regione Emilia-Romagna entra dunque in una fase matura che guarda al futuro con fiducia, forte dell’efficacia dei propri strumenti consolidati in quasi sei anni di lavoro sul territorio.

Per quanto riguarda il genere delle persone inserite dall’inizio del progetto, si rileva una sostanziale parità: le donne che hanno avuto almeno un inserimento lavorativo sono il 47,4% del totale, il 52,6% è costituito da uomini. Massiccia la presenza di persone italiane che si sono iscritte al progetto dal 2017 a oggi e che hanno avuto almeno un inserimento lavorativo: si tratta del 63% del totale, mentre il restante 37% è rappresentato da persone straniere. Tra queste, il Paese più rappresentato è il Marocco (50% delle persone straniere inserite in azienda), segue la Romania (22%) e la Nigeria (20%). Le altre nazionalità sono rappresentate da persone di Senegal, Tunisia, Ucraina, Albania, Camerun e Mali. L’età media del totale delle persone inserite è 43 anni per le donne e 44 per gli uomini.

Passando alla tipologia contrattuale: dall’inizio del progetto, i contratti a tempo indeterminato mediati da Insieme per il lavoro sono stati il 7,41%; quelli a tempo determinato, che costituiscono la stragrande maggioranza degli inserimenti, sono stati il 63,83%, seguiti dagli stage per il 18,16%. Il tirocinio costituisce il 4,87% del totale, mentre sono quasi pari i contratti di lavoro a chiamata (2,89%) e i casi di lavoro autonomo (2,84%). Tra i settori di impiego, spicca quello dell’assistenza alla persona (14,91%), seguito dalle pulizie (12,74%) e dal commercio – Gdo (12,60%). Un lavoro da operaio è stato mediato per il 10,71% dei contratti stipulati, mentre nella logistica gli inserimenti sono stati il 9,59% del totale. Seguono i lavori da impiegato generico (6,44%), manutentore del verde (6,16%), ristorazione (6,09%), guardiania (5,32%), edilizia (3,50%), turismo (2,94%) e trasporti (2,17%).

Sostanziale la riduzione del tempo di attesa dal primissimo colloquio di presa in carico della persona al primo inserimento lavorativo in azienda: si è passati dai 357 giorni del 2017 ai 76 del 2022. Le persone che si iscrivono a Insieme per il lavoro, dunque, ottengono un inserimento lavorativo in circa due mesi e mezzo. Un trend in miglioramento costante che promette di ridurre ulteriormente i tempi di attesa di un lavoro nel corso del 2023. Un enorme contributo alla contrazione dei tempi di attesa del primo contratto viene dalla formazione finanziata: Insieme per il lavoro eroga ogni anno numerosi pacchetti formativi – sono 267 quelli del solo 2022 – gratuiti e di qualità pensati in base al fabbisogno specifico delle imprese che assumono. La formazione si articola su tre filoni: serve per fornire alle persone competenze trasversali utili all’inserimento; c’è poi la formazione professionalizzante mirata, che si attiva sulla base della disponibilità del Board di Insieme per il lavoro; e la formazione sperimentale breve orientata a profili professionali richiesti dal mercato (per esempio come addetto pulizie, addetto montaggio e smontaggio dei ponteggi, addetto logistica).

Foto Martino Lombezzi