By Piedi, dal tam tam al web: la rivoluzione copernicana della scuola di italiano per stranieri

Dal cuore di Bologna al mondo intero: con la pandemia la piccola scuola di lingue ha dato vita ai corsi online per raggiungere anche chi non può frequentare. Flessibilità, adattamento e iscrizioni sempre aperte: "E' per noi il segno dell'accoglienza"

IMMAGINE DI CORREDO
 

Una scuola di lingue, uno spazio multiculturale ricco di storie, un crocevia di persone da ogni continente e di generazioni diverse, tutto nel cuore di Bologna. E’ By Piedi – Marina Gherardi, “una scuola per l’incontro”: ventidue anni di attività nel segno dell’accoglienza e migliaia di studenti che si sono formati nelle sue aule che ora hanno sede in via de’ Buttieri, nei locali dell'ASP Città di Bologna che ospitano By Piedi insieme ad altre associazioni.

E’ qui che è nato l’incontro tra la scuola e Insieme per il lavoro, grazie ai corsi di italiano per stranieri a cui hanno partecipato negli anni anche diversi beneficiari del nostro progetto. Ed è sempre qui che, causa pandemia, è sbocciato un fortunato connubio tra il passaparola, da sempre strumento principe per approdare a By Piedi, e Internet: una piccola enorme rivoluzione che, grazie ai corsi online, ha aperto una nuova inaspettata possibilità di imparare l’italiano anche a persone che per motivi religiosi, famigliari o di distanza (molti vivono fuori dall’Italia) non avrebbero potuto frequentare i corsi in presenza.

Corsi che sono aperti a tutti, e per tutti sono completamente gratuiti. La carta d’identità, il reddito e la lingua di partenza non hanno peso in questo spazio abitato da legami che non conoscono barriere né confini. “L’online è nato come una necessità – spiega Guido Armellini, tra gli storici fondatori della scuola - ma ci siamo accorti subito che avevamo intrapreso una strada su cui valeva la pena proseguire”. Gli insegnanti sono tutti volontari, una settantina nel 2021-2022, che in questo progetto mettono cuore, tempo e voglia di sperimentare. “Il patto è che qui lavoriamo perché a noi piace e vogliamo farlo nel modo che abbiamo scelto e che funziona, senza condizionamenti esterni”, dice un’altra storica fondatrice, Elisabetta Cammelli.

Gli iscritti, quest’anno, sono stati 311, due terzi dei quali sono arrivati tra gennaio e febbraio, una sessantina le persone che hanno frequentato corsi online per un totale di 51 docenti dedicati (il rapporto è quasi uno a uno). “La scuola nasce con informalità –spiega Armellini – ma col tempo ha acquisito una struttura”. Senza però intaccare la flessibilità e l’adattamento che sono le leve dell’accoglienza in By Piedi. “Molte persone non hanno il computer – spiega Sonia Villone, insegnante – e il corso vogliono farlo tramite Whatsapp”. Non solo: “Una caratteristica importante – continua Sonia – è che la scuola accetta le iscrizioni tutto l’anno. Le persone si inseriscono nei corsi già avviati e ci impegniamo per seguirle al meglio. E’ questo per noi il vero segno dell’accoglienza”. Le lezioni ci sono anche il sabato e la domenica, per permettere la frequenza anche a chi durante la settimana lavora.

Senza contare che l’apertura all’online, arrivata quasi per caso con la pandemia da Covid-19, ha offerto la possibilità di seguire la formazione di studenti stranieri anche a due insegnanti disabili che avrebbero altrimenti trovato difficoltà a recarsi a scuola in presenza.

Nata nel settembre 2000 su impulso della Chiesa Metodista di Bologna ma caratterizzandosi da subito come iniziativa laica, By Piedi ha voluto creare uno spazio di comunicazione e confronto tra italiani e stranieri che permettesse agli immigrati di apprendere la lingua italiana e agli italiani di incontrarsi con le esperienze, le culture e le storie degli stranieri che giungono nel nostro Paese. Dal 2021 By Piedi fa parte delle attività della Diaconia Valdese che sul territorio di Bologna gestisce anche i progetti di Corridoi Umanitari e di Housing sociale. Questa novità è stata dettata “dall’urgenza di avere una veste istituzionale anche per avere un maggiore coordinamento – spiega Claudia Garbuglia, coordinatrice di Diaconia Valdese –, anche l’aspetto gestionale non è irrilevante: tenere insieme l’online e la presenza è un grosso lavoro. Come Tavola valdese stiamo cercando di fare rete tra la scuola e gli altri nostri progetti di accoglienza. E’ così, per esempio,  che le famiglie arrivate attraverso i corridoi umanitari possono da subito iscriversi a scuola.”

“Molti studenti negli anni sono diventati poi insegnanti” - racconta Elisabetta -. E per chi è venuto a imparare l’italiano qui, è stato importante avere insegnanti originari della propria terra, le persone si sono sentite a casa”. I legami sono la forza di By Piedi, qualcosa che travalica persino la condivisione di obiettivi e valori comuni per sfociare nel piacere di fare le cose insieme e di costruire ricordi. La scuola è intitolata a Marina Gherardi: una ragazza che “ci ha contagiato con l’entusiasmo per il suo lavoro e ci ha donato il suo studio sulle parole essenziali per parlare italiano – si legge sul sito www.bypiedi.it - Purtroppo è stata nostra collega per un tempo molto breve, ma la sua presenza è rimasta indissolubilmente legata alla nostra scuola, che ha fatto proprio anche il suo nome”.

Chi sono le persone che frequentano By Piedi? “Quest’anno abbiamo raggiunto il culmine di varietà culturale e di età – spiega Armellini: c’è chi è in Italia da anni, chi arriva per un ricongiungimento famigliare, persone arrivate dai centri di accoglienza e molti fuggiti dall’Ucraina”. Aggiunge Elisabetta: “E’ interessante questa enorme varietà delle provenienze e della coesione che si è comunque creata senza nascere da una matrice comune”. Un dialogo che una parola alla volta, un gesto dopo l’altro, costruisce dal basso il mosaico della multiculturalità a Bologna.

 

DOVE TROVARLI: www.bypiedi.it

In foto: da sinistra, Guido Armellini, Elisabetta Cammelli, Claudia Garbuglia e Sonia Villone